mercoledì 3 dicembre 2008
venerdì 21 novembre 2008
Santa Messa di suffragio
La Santa Messa verrà celebrata presso la chiesa di San Giovanni decollato, alle ore 15,30.
giovedì 23 ottobre 2008
Richiesta sedie e tavoli ...
E' nostra intenzione in occasione della festa del prossimo anno, di cambiare sedie e tavoli ed abbiamo pensato di utilizzare sedie impagliate (quelle di una volta per capirci) e tavoli in legno, quelli richiudibili, con il piano fatto da doghe (osteria style).
Chiunque sa dove poter acquistare queste cose, ce lo faccia sapere, sia in grandi magazzini, negozi o magari ristoranti dismessi!
Per eventuali comunicazioni, potete contattarci alla mail fabio.-.p@hotmail.it.
Grazie anticipatamente per la disponibilità.
giovedì 25 settembre 2008
Pensiero ad un'amica in partenza
che è la vita.
Soprattutto se, come fai te,
la si percorre col sorriso
e la gioia del presente
accogliendo quello che ci riserva
nel bene e nel male;
certi che qualsiasi cosa capiti
non sia altro che
un'esperienza,
un incontro con l'altro,
con noi stessi,
una possibilità,
un dono.
A questo punto
cosè il distacco dalla vita?
Un'altra partenza per continuare il viaggio
di chi, come te, non ha mai amato restare
troppo tempo ferma
nello stesso luogo.
Ciao Maris .. buon viaggio
e ricordati che ti vogliamo bene
martedì 23 settembre 2008
Nuove foto ...
domenica 31 agosto 2008
Si ricomincia . . . alla grande !
... le nostre testoline malate hanno già ricominciato a fumare per organizzare l'edizione 2009 dei festeggiamenti in onore della Madonna dei matti !!
NEPI TREMA :)
Se per caso qualche altra testa matta passasse da queste parti casualmente e ritenesse di avere buone idee per migliorare sempre di più la festa, è pregata di farsi avanti .
I BUONI CONSIGLI SONO SEMPRE BEN ACCETTI . . . ! !
Inoltre questo ci farebbe anche molto piacere, inquanto i nostri sforzi sarebbero ripagati dal vostro interessamento .
Quindi è ufficiale. Ci stiamo muovendo e scrutando l'orizzonte per preparare ancora un evento degno della tradizione tramandataci nei secoli .
A PRESTO DUNQUE ...
lunedì 19 maggio 2008
Foto Processione dei Ceri
Ringraziamo le catechiste delle classi della prima comunione, che hanno dato la loro gentile collaborazione, i genitori dei bambini per la disponibilità e la presenza e soprattutto i bambini che, come tutti gli anni hanno partecipato a questa antica tradizione.
Ringraziamo anche il genitore che ha scattato le foto durante tutto il percorso e all'interno della chiesa, durante la Messa delle ore 11,oo.
La Processione dei Ceri è un rito antichissimo.
A Nepi, anticamente, per ogni Madonna di maggio, si ripeteva questo scenografico serpente di colori e purezza.
Oggi purtroppo, l'unico che ha ripreso a pulsare è quello in onore della Madonna di Costantinopoli, tradizione ripresa nel 2000, dopo che il tutto era cessato negli anni '60.
L'usanza di decorare i ceri (senza addentrarci troppo nel discorso che altrimenti occorrerebbe un blog solo per questo), con ghirlande si perde nella notte dei tempi.
Nella tradizione cristiana sono centinaia gli esempi, basti citare Gubbio, ma tutto questo affonda le sue radici nel paganesimo.
I romani usavano portare in processione dei ceri decorati, in occasione dei trionfi in segno di vittoria.
Gli etruschi, nelle affascinanti tombe di Tarquinia, sempre in segno di trionfo ( questa volta più che altro spirituale ), addobbavano piante con ghirlande pendenti dai rami, come si vede in alcuni fondali degli affreschi.
Oggi questa usanza, la ritroviamo intatta nelle nostre abitazioni, quando a Natale decoriamo un albero con luci e fili argentati.
Ceri o alberi che sino, l'elemento verticale, che conduce verso l'alto, strada dritta verso il cielo, resta lo stesso.
Nella nostra processione nepesina, si festeggia il trionfo della Madonna, quale Madre Semprevergine, che nel massimo fulgore della primavera si va ad identificare (soprattutto nelle epoche passate, in cui l'agricoltura era fondamentale da queste parti) con la terra stessa.
Dopo l'oscurità dell'inverno, i fiori e gli odori esplodono da ogni parte, infondendo speranza nella rinascita, a cui tutti noi siamo chiamati.
lunedì 12 maggio 2008
GRANDE SUCCESSO
Grande presenza della popolazione che ha seguito ogni iniziativa organizzata dalla Pia Unione.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato, affinchè questa edizione 2008 conseguisse questo risultato:
Il Parroco della Cattedrale, don Giovanni Concordia
La Venerabile Confraternita di San Giovanni decollato
La Confraternita di San Giuseppe
La Confraternita del SS Sacramento
Il Gruppo di pregiera "Padre Pio"
I relatori della presentazione, F.Vita, G. Capriotti e G. Felini
La restauratrice L. Bernini
Le signore di via Garibaldi che hanno fatto le bandierine per decorare le strade del quartiere
Gli abitanti del quartiere della Ripa per gli eventuali disagi
Il Comune di Nepi, soprattutto Il sindaco, F.Vita, P.Scoppa, R.Faggioli, B.Coretti
Le guardie municipali
Le Priore che ogni anno aiutano, contribuendo alle spese
Tutti coloro che hanno contrinuito con un offerta
Le catechiste
I bambini della prima comunione e i genitori
Spero di non aver dimenticato nessuno.
RASSEGNA STAMPA POST-FESTA
particolare per gli abitanti della ripa, è stata una due giorni da
ricordare. Si sono fatti svolti come ogni anno i festeggiamenti in
onore della Madonna di Costantinopoli (datta a Nepi "dei
Matti") quest'anno "storici" visto il ritorno all'antico
splendore del quadro della Vrergine stessa, restaurato dal Laboratorio di restauro della
Provincia di Viterbo. La Pia Unione Madonna di Costantinopoli ha quindi
organizzato un programma denso di appuntamenti, sia religiosi che
culturali, di alto livello. Il sabato il quadro dalla Cattedrale è
stato trionfalmente trasportato nella chiesa di San Giovanni decollato,
accompagnato dalle tre Confraternite, dal gruppo di preghiera
"Padre Pio" e da una grande folla. All'interno della chiesa si è
svolta poi la presentazione del restauro e degli studi condotti negli ultimi anni.
Numerosi i relatori che hanno dato il loro apporto, a cominciare dal
sindaco del Comune di Nepi, dott. Franco Vita, che ha sottolineato
l'importanza di tali manifestazion nella salvaguardia
dell'identità culturale della comunità intera. Ha continuato poi il dott. Giorgio
Capriotti, responsabile delle operazioni di restauro, che con
semplicità ha spiegato a tutti le complesse operazioni e le logiche del
restauro operate sul quadro e per finire le notizie storiche e
artistiche studiate dal professor Giorgio Felini, conosciuto a Nepi per
aver già studiato altri importanti capolavori del patrimonio artistico
di questa città. Dalla conferenza si evince la particolarità e di
questo culto, unico nel sue genere e le potenzialità che tradizioni
autentiche come queste, possono avere. La domenica si è aperta la
mattina con la tradizionale processine dei ceri, antichissimo rito che
affonda le sue origini in epoche ormai lontanissime. I ceri decorati da
fiori, sono stati come da sempre portati dai bambini in dono alla
Madonna. Nel pomeriggio festa in piazza fino a tardi e quast'anno
anche una rassegna di cori provenienti da Nepi e Civita Castellana, si sono
esibiti in brani di musica sacra. La Pia Unione Madonna di
Costantinopoli rimgrazia tutti coloro che hanno partecipato,
soprattutto chi ha attivamente collaborato allo svolgersi anche
questanno dell'antichissima festa.
sabato 19 aprile 2008
PROGRAMMA DEFINITIVO
Come è nostro solito, il programma definitivo che viene affisso a Nepi tramitemanifesti, è redatto in dialetto nepesino.
Spero che questo non crei difficoltà in chi non è abituato a parlare il nostro dialetto o in chi è abituato a parlarlo, ma non a leggerlo.
PROGRAMMA DE’
in onore de
MARIA SS DE COSTANTINOPOLI
che se venera giù à la cchiesa de San Giuvanni decollato à
gioveddì 8 de maggio
A’ le 17.30 Comicia o triduo pè la festa, quindi ‘nnamo a Recità lo Rosario
gli à la cchiesa de San Giuvanni
venerdì 9 de maggio
A’ le 17.30 sempre, secondo giorno de triduo, n’antro Rosario,
cchiesa de san Giuvanni
A’ le 18.00, lì fiarelli dè la prima Commugnone
vengheno a piasse lì Ceri pè la processiò dè domenica matina, à
sabbato 10 de maggio
A’ mezzogiorno, Sparo de tonetti che annunzieno l’approssimasse dè la festa
A’ le 17.00, urtimo giorno de triduo cò
sempre gli à la cchiesa de San Giuvanni
A’ le 18.00, Processiò cò
Partimo dà sù ar Domo, fino giù à la cchiesa de san Giuvanni, cò le Confraternite e lì tamburrini
Rivati che saranno le 18.30 à
presentamo lo quadro rifatto e rinnovato de
Assieme cò noi à fa festa ce sarà nà fatta de ggente ‘mportante…tanto se sa che li matti stanno dapertutto!
Domenica 11 de maggio (matina)
All’alba, Sparo de tonetti annunzianti a festa ( sì je la famo à svejacce noi, ve svejamo a tutti ! )
Recita dò Rosario giù à la cchiesa de san Giuvanni
A’ le 10.30, PROCESSIONE DE’ LI CERI con lì fiarelli de la prima Commugnone
Parteno da sù ar Domo, fino giù à San Giuvanni
A’ le 11.00 ‘nnamo tutti à
(pomeriggio)
A’ le 16.30, aprimo lò BEVERINO DE LI SOCI, Piazza de San Giuvanni
Le magnerie saranno accompagnate da lì canti, lì balli e le musiche (nun ce famo mancà gnente noi)
Fino à che dureno potete saggià li dorci dè lo
VI° concorso de dorci “O’ DORCE + MATTO … !!”
A’ le 18.30, dentro la chiesa de San Giuvanni CONCERTO CORALE
ll’emo organizzato cò quelli dell’associaziò curturale ANTIQUAVIVA
In chiusura de serata , lì FOCHI
domenica 6 aprile 2008
fresco di stampa
All'interno potrete trovare un ampio articolo dedicato alla Madonna di Costantinopoli, alla sua storia, al folklore, al restauro della tela e tante altre notizie ancora.
Il trimestrale sarà diffuso gratuitamente a tutte le famiglie nepesine ed è interamente finanziato dalle sponsorizzazioni.
Ringraziamo quindi gli amici dell'ANTIQUAVIVA per la disponibilità accordataci, nel divulgare a quanta più gente possibile, l'evento che stiamo preparando per il secondo fine settimana di maggio 2008.
lunedì 31 marzo 2008
Precisazione in merito al programma
Tutta l'organizzazione è ancora work in progress, quindi questo potrà causare quanto detto, ma in generale l'impostazione di massima sarà quella già indicata precedentemente.
La Pia Unione Madonna di Costantinopoli
Il restauro .. due anni di cure
Durante questo lasso di tempo, la competenza e la cura dei restauratori di questa fenomenala istituzione viterbese, ha riporatto agli antichi splendori la tela.
Un ringraziamento va quindi al direttore del Laboratorio Giorgio Capriotti ed alla restauratrice Linda Bernini, che in questi due anni hanno elaborato dapprima le soluzioni delle procedure del restauro e in un secondo momento il restauro vero e proprio.
Il Laboratorio di restauro di Viterbo è una di quelle cose che, in un'Italia dove spesso l'incompetenza e la scellerataggine imperano, si può trovare un motivo di vanto e di orgoglio.
Insomma un vero e proprio fiore all'occhiello che ha già recuperato opere provenienti dall'intera nostra provincia, ricca di un patrimonio artistico spesso "minore", che molte volte resta abbandonato a se stesso o peggio ancora soggetto a opere di restauro di discutibile qualità.
La Pia Unione, si è quindi fatta carico delle spese di risarcimento dei materiali e del tasporto, mentre per tutto il resto, è stato il Laboratorio stesso a farsene carico.
La tela, mai restaurata prima d'ora, è stata soggetta ad un opera di reintegrazione delle lacune ( soprattutto sui bordi ) ed è stato provveduto anche a ripristinare il telaio di sostegno, visto che ormai il vecchio era inservibile.
Dopodichè si è provveduto ad una semplice pulitura della pellicola pittorica.
Questo ha fatto si che i colori uscissero fuori con la loro brillantezza, facendo ora percepire passaggi coloristici e dettagli, sinora invisibili.
programma edizione festeggiamenti 2008
giovedì 8 maggio
triduo di preghiera con la
Recita del Santo Rosario
nella chiesa di san Giovanni decollato
ore 17,30
venerdì 9 maggio
triduo di preghiera con la
Recita del Santo Rosario
nella chiesa di san Giovanni decollato
ore 17,30
I bambini della prima Comunione, potranno ritirare i ceri per la processione della domenica
Sacrestia di san Giovanni decollato
Ore 18,00
sabato 10 maggio
Sparo di tonetti annunzianti a festa
ore 12,00
triduo di preghiera con la
Recita del Santo Rosario
nella chiesa di san Giovanni decollato
ore 17,00
Processione con
partenza dalla chiesa Cattedrale, fino alla chiesa di san Giovanni decollato
ore 18,30
Presentazione del restauro del quadro della MADONNA DI COSTANTINOPOLI
Parteciperanno il direttore del Laboratorio di restauro di Viterbo Capriotti
e la restauratrice dott.ssa Linda Bernini
Ore 19,00
Al termine, rinfresco offerto dalla Pia Unione a tutti i partecipanti.
Domenica 11 maggio
All’alba, sparo di tonetti annunzianti a festa (se ce svejamo )
Recita del Santo Rosario
Nella chiesa di san Giovanni decollato
Ore 7,00
Santa Messa nella chiesa di San Giovanni
Ore 9,30
Processione dei Ceri, con i bambini della prima Comunione
Partenza dalla Cattedrale, fino alla chiesa di San Giovanni decollato
Ore 10,30
Santa Messa solenne
Nella chiesa di san Giovanni decollato
Ore 11,00
Apertura del BEVERINO DEI SOCI
Piazza san Giovanni
Ore 16,30
Per la durata del beverino sarà possibile assaporare i dolci del
VI° concorso di dolci
IL DOLCE + MATTO … !!
In serata verranno premiati (dalla solita … competente giuria) i migliori dolci in concorso
CONCERTO CORALE
in collaborazione con l’associazione culturale “ANTIQUAVIVA”
Chiesa di san Giovanni decollato
Ore 18.30
Fuochi artificiali
in serata
chi siamo, da dove veniamo .. dove stiamo andando!
Quest’anno per
Dopo quasi due anni di assenza,
L’operazione, finanziata da una collaborazione tra
Il lavoro di restauro ha interessato la tela rovinata e lesionata in più parti, e dunque in buona parte reintegrata, soprattutto in corrispondenza dei bordi. Il telaio ligneo che è stato rimpiazzato da uno nuovo, a causa dello stato di degrado in cui versava. La pulizia dello strato pittorico e la reintegrazione delle lacune.
Questo a fatto sì che il quadro tornasse al suo antico splendore, facendo uscire tutta la luminosità dei colori originali, scuriti da secoli di polvere e fumi. Ora dunque è possibile percepire dettagli e raffinatezze coloristiche, non più visibili precedentemente.
In occasione quindi del ritorno dell’opera nella sua “casa”, è intenzione della Pia Unione organizzare molteplici iniziative, incontri religiosi, culturali e ricreativi, volti a sottolineare il lieto evento.
La tradizione popolare vuole che l'immagine fu portata da Costantinpoli a seguito della presa della città da parte delle armate mussulmane il 29 maggio 1453.
Questo “primo undici settembre” fu avvenimento ancor più tragico per la società di allora e la fine dell’impero romano d’oriente andò a scardinare completamente gli equilibri costituiti.
Due monaci sfuggirono al massacro di religiosi e alla furia iconoclasta per mare, attraversando il mediterraneo a cavallo di una tavola. Naturalmente, come sempre accade nelle tradizioni popolari, questo fu possibile solo grazie alla protezione della Vergine, della quale essi trasmisero il culto in Italia, fino a Nepi.
Il primitivo luogo di culto nel nostro territorio, dedicato alla Madonna di conseguenza detta “di Costantinopoli” era situato in località “Ponte nepesino”, lungo la via Amerina.
Studi e rilievi portati avanti dalla sopraintendenza in anni recenti, hanno rintracciato nell'area un insediamento monastico rupestre.
Qui si ha notizia, in particolare di una gotta nella quale si trovava un piccolo altare ricavato dalla viva pietra, dietro il quale si venerava un’immagine mariana, molto simile nella postura alla nostra Madonna di Costantinopoli.
Il trasferimento su tela e la sua istallazione nella chiesa urbana risale negli anni a cavallo tra fine XVI° secolo e inizio XVII°. A quell’epoca risale la tela, così come anche l’altare ligneo di pregevolissima fattura. Quest’ultimo, sicuramente opera di una bottega romana, come pure gli altari della medesima foggia nella chiesa di san Tolomeo.
L’immagine possiede una coerenza compositiva straordinaria. Il serrato rigore geometrico, mostra con tutta probabilità, quanto i pittori di versione in versione nel corso dei secoli, abbiano inteso mantenere viva l’iconografia originaria, pur reinterpretandola con il loro linguaggio e aggiungendo dettagli secondo le epoche.
Questa immagine mariana, comportandosi come una spugna con l’acqua, ha assorbito in se ogni fase storica che ha attraversato.
Ben lungi dall’aver scritto la parola fine con questo restauro, oggi la tela ci restituisce le sue vicende in maniera più o meno velata in ogni particolare.
Da Bisanzio, seguiamo le sue vicende fino a Vieste, la città posta sulla punta del Gargano, nelle puglie, dove essa, evitò il saccheggio da parte della flotta turca.
Alla Madonna di Costantinopoli venne quindi elevata una chiesa proprio sul porto della città.
Ecco quindi sullo sfondo del quadro nepesino profilarsi proprio l’orizzonte azzurro dell’adriatico, sul quale si stagliano le imbarcazioni dalle bianche vele della flotta saracena, intenta a cingere d’assedio la città pugliese.
In primo piano due barbuti monaci reggono con nerbute mani una tavola orizzontale, sulla quale troneggia
Essa spalanca mani e braccia nel gesto di manifestare al mondo il suo Unigenito, il quale con la destra benedice, mentre nella sinistra reca il globo.
Sulla scena soffia una brezza marina che ritma le morbide vesti del bambino e dei putti infondendogli la vita, mentre un’intensa luce zenitale inonda i volumi che compongono le figure.
Capitolo a parte merita l’appellativo “dei Matti” con cui l’immagine è passata alla storia e nei cuori dei nepesini, che numerosi ogni seconda domenica di maggio, si recano a rendere omaggio alla Madonna “venuta da lontano”.
Fonte certa non c’è in proposito, se non la tradizione popolare.
Pare che quando i due monaci, messi in fuga dalla presa di Costantinopoli per mano mussulmana, nella disperazione, si gettarono nelle acque e tentarono di attraversare il mare a cavallo di una tavola. L’avventato gesto fece pensare alla folla che si assiepava al porto, più che a un atto di fede a un’azione dettata dalla follia dei due.
Ma l’intercessione miracolosa della Vergine fu decisiva e i due uomini di fede arrivarono sani e salvi dall’altra parte del mare.
Altra ipotesi, l’appellativo deriva dai festeggiamenti non ordinari che
Ma resta il fatto che entrambe le ipotesi possano coesistere senza escludersi.
In effetti la nostra è una festa di maggio e per un nepesino che abbia qualche anno sulle spalle, questo mese evoca nella sua memoria ricordi e tradizioni che da tempo sembrano dimenticate. Ogni domenica di maggio ( per la chiesa mese mariano per eccellenza ) infatti, era la ricorrenza di un particolare culto e quindi la festa si spostava da una chiesa all’altra, organizzata dai vari enti o corporazioni, poste sotto la protezione della Vergine.
La mattina era dedicata alle celebrazioni solenni.
Il vescovo ed il capitolo, dalla chiesa Cattedrale partiva in processione fino alla chiesa dove era venerata l’immagine, accompagnato dai fanciulli che recavano in offerta ceri decorati da ghirlande fiorite.
La processione dei ceri decorati, ha in effetti origini molte antiche. Appannaggio già di tradizioni pagane, sia latine che etrusche. Emblematici erano i ceri portati in processione in segno di vittoria, sulla via sacra sino al Foro di Roma durante le parate per i trionfi soprattutto quelli militari.
Nella tradizione nordica ( poi indirettamente arrivata a noi ), questa usanza si è tramandata nell’addobbare alberi nella festa di Natale, rituale questo che troviamo già nelle tombe tarquinesi, con le ghirlande di fiori che pendono dai rami degli alberelli che fanno da sfondo alle scene.
Il pomeriggio di ciascuna domenica era invece dedicato agli eventi più profani.
Il culmine era la corsa dei cavalli sull’attuale via Giuseppe Gori ( la strada “de Civita” per intendersi ). Nel pomeriggio la fanfara comunale raggiungeva con tutti i partecipanti ed il pubblico il terreno di gioco e si dava così via alle gare.
Questa tradizione si è conservata sino a tempi relativamente recenti, probabilmente fino al secondo dopoguerra, per poi sparire.
Durante tutti festeggiamenti inoltre “varii drappelli di maschere artisticamente e fantasticamente vestite renderanno più dilettevole il pubblico spettacolo” ( dal manifesto della festa di domenica 8 maggio 1898 ).
Inoltre durante la giornata, ben due palloni aerostatici “umoristici” venivano fatti volare, il primo a mezzogiorno e il secondo la sera in chiusura, insieme ai fuochi artificiali ( ore 21.00 ).
E’ certo che ogni epoca avrà avuto le sue modalità di festeggiamenti. Basti pensare ai secoli che sono passati da quando l’immagine è stata esposta alla pubblica venerazione !
I festeggiamenti sono solitamente annunciati da manifesti scritti in maniera bizzarra e particolare, spesso con espressioni dialettali, per accentuare ancora di più questa particolarità della festa.
Dopo decenni di oblio, in cui addirittura la chiesa di san Giovanni versava in condizioni disastrose, alla fine degli anni ’80