giovedì 5 febbraio 2009

Parte di rassegna stampa

Con un po di ritardo, rispetto ai festeggiamenti che si sono svolti nell'edizione 2008, inseriamo questo articolo comparso su vari giornali, nei giorni precedente la festa, il cui testo avevamo omesso di inserire su questo nostro blog. Colmiamo questa dimenticanza:

- Sabato 10 maggio e domenica 11, si svolgeranno nella piazzetta e nella chiesa di san Giovanni, centro del pittoresco quartiere della Ripa, i festeggiamenti in onore della Madonna di Costantinopoli, popolarmente detta a Nepi “ dei matti”.

Quest’anno poi la Pia Unione Madonna di Costantinopoli ( di conseguenza detti “i matti”) intende celebrare l’annuale ricorrenza in maniera ancor più significativa, visto il ritorno del quadro della Vergine stessa, dopo un lungo restauro effettuato dal Laboratorio di restauro della Provincia di Viterbo.

Sabato, alle ore 18,00 l’immagine verrà condotta processionalmente per le vie della città (partenza dalla Cattedrale) fino alla chiesa di San Giovanni decollato, dove verrà fatta una presentazione del restauro e delle vicende storiche che hanno caratterizzato il quadro. Quest’ultimo è un’opera alquanto insolita, sia a livello iconografico, sia per quanto riguarda il culto che gli viene tributato.

A proposito di ciò, una piccola anticipazione; nel corso di questa presentazione si cercherà di chiarire misteri e curiosità che circondano questo “bizzarro” culto della Madonna dei “Matti”. Va anche sottolineata l’importanza dell’evento, visto che verranno resi noti gli studi che per la prima volta sono stati condotti sull’immagine.

La domenica si aprirà invece alle ore 10,30 con la tradizionale processione dei Ceri. Antichissimo rito, in cui dei fanciulli recano in dono ceri decorati con i fiori alla Madonna.

Nel pomeriggio invece all’interno della chiesa di San Giovanni decollato, una rassegna di cori di musica sacra, in collaborazione con l’Associazione culturale Antiquaviva. Quella della Madonna di Costantinopoli è l’ultima festa sopravvissuta nella sua integrità, delle numerose “Madonne di Maggio”, che caratterizzavano tutte le domeniche del mese mariano per eccellenza, nei tempi passati.

Ognuna con delle caratteristiche intrinseche (basti pensare a quella detta “dei somarari” la prima domenica di maggio), ci parlano ancora di un mondo probabilmente dimenticato drammaticamente lontano da noi, di cui spesso abbiamo perso le chiavi di lettura. Speriamo che questa possa essere l’occasione per tornare sull’argomento e aprire uno spiraglio che possa almeno in parte colmare la distanza tra noi e quello che ci siamo lasciati alle spalle: le nostre radici.